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La coltura dell'olivo a San Giuliano di Puglia ha una tradizione millenaria: lo documenta l'esistenza del sito archeologico di Piano Quadrato e a la presenza, al suo interno, di una villa rustica destinata alla lavorazione di olio risalente al II secolo a.C. 

"Nella località di Piano Quadrata, in occasione dei lavori per il villaggio temporaneo destinato ad accogliere i senza tetto dopo il terremoto del 2002, è stato scoperto un sito archeologico, indagato nel 2004.
Frammenti ceramici testimoniano una frequentazione già nell'età del bronzo, mentre un insediamento stabile risulta presente in epoca successiva: si sono rinvenute tracce di una fornace e un sepolcreto arcaico (VI - inizi del V secolo a.C.) con tombe a fossa con ricco corredo (prevalentemente tombe femminili), a due a due racchiuse da tumuli di terra limitati da lastre in pietra.
Alla fine del II secolo a.C. si ha l'impianto di una grande villa rustica, di cui è stato messo in luce l'ambiente destinato alla spremitura per la produzione di vino od olio (torcular). Nel pavimento in opus spicatum (mattoncini disposti a spina di pesce) era ricavata una canaletta che portava il liquido ad un grande dolio in terracotta interrato. Un altro ambiente ospitava l'officina di un fabbro. La villa venne abbandonata alla fine del I secolo d.C. in seguito ad un terremoto o ad una grande frana. All'epoca finale della vita della villa risale una ricca tomba femminile, probabilmente della proprietaria. Qualche secolo dopo, in epoca tardo-antica, la stessa tomba ospitò altri due adulti e un bambino".

Il paese vero e proprio è di origine Medioevale, come risulta dalla memoria civile, storica ed ecclesiastica della Diocesi di Larino (1744).
Durante la dominazione longobarda, San Giuliano apparteneva al ducato di Benevento, infatti nel VIII secolo i principi longobardi di Benevento Landolfo e Pandolfo, fecero costruire una Badia dedicata a Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, successivamente ceduta ai Monaci Benedettini.
Nell’epoca della dominazione normanna, il paese assunse classiche sfumature feudali, cambiando di tanto intanto intestatario.
Il primo di questi fu Trasmondo di Montaldo, probabilmente un cavaliere proveniente da Capua e feudatario del Conte di Loritello.
Molto incerte sono le vicende che caratterizzano il paese nell’epoca sveva, non si hanno documenti o altre testimonianze che provino il casato allora vigente. Bisogna quindi passare al periodo angioino, per sapere che dopo la signoria dei Sanframondo, il feudo passò sotto gli Angioini ed in seguito ai De Capua, ai Sanseverino ed ai Monforte, i quali nel 1718 lo cedettero al marchese Bartolomeo Rota.
Una parte importante del paese è rappresentata dal castello, mentre un altro importante monumento è rappresentato dalla chiesa di San Giuliano Martire e dal palazzo Marchesale con la tipica torre quadra. La chiesa di San Giuliano, di origine romaniche, fu distrutta dal terremoto del 1456, successivamente venne ristrutturata, ma nel 1730 fu nuovamente modificata, ampliata e trasformata nella struttura a tre navate.
San Giuliano di Puglia è diventato tristemente noto per il terremoto del 31 ottobre 2002.

 

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